I festeggiamenti per la promozione in serie B del Mantova Calcio

La stagione 2005/2006, quella dello storico ritorno in serie B del Mantova Calcio dopo ben 32 anni di assenza, annovera fin dalle prime battute i biancorossi tra i protagonisti della serie.
Dopo un campionato di tutto rispetto, purtroppo il sogno di raggiungere la serie A sfuma per una manciata di punti.

La squadra della stagione 05 / 06

La rosa allestita per affrontare la nuova ed affascinante avventura e affidata a mister Di Carlo risulta notevolmente rinforzata dall’inserimento dei nuovi arrivati Grauso (dal Livorno), Doga (anch’esso dalla compagine labronica), Brambilla (dal Cagliari), Sacchetti (dalla Sampdoria), Brivio (dal Pescara), Bentivoglio (dalla Juventus), Mondini (dal Milan) e Sommese (dal Modena), un equilibrato mix tra giocatori di provata esperienza anche in categoria superiore e giovani promettenti. Ad essi si aggiungeranno a gennaio Gasparetto, Sestu e Di Cesare prelevati rispettivamente dall’Empoli, dal Cittadella e dal Catanzaro.

Cambiano invece squadra Arioli, Baglieri, Contadini, De Poli, Gelsi, Hübner, Lampugnani, Liendo, Milan, Simoni e Todea mentre al termine del mercato invernale Pellegrini decide di ritentare l’avventura nel campionato australiano e Altinier, rientrato in estate dal prestito alla Biellese, è dirottato sempre in prestito al Cittadella.

Il campionato dell'AC Mantova

Archiviata senza troppi rimpianti l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera del Grosseto al primo turno, l’esordio in campionato è in programma il 4 settembre contro l’Arezzo nel rinnovato catino del Martelli, la cui capienza è stata portata a 15.000 posti grazie a una tribuna collocata dietro alle panchine e, soprattutto, alla nuova curva Te eretta a ridosso del campo e capace di contenere 3.854 spettatori. La vicinanza del settore più caldo del tifo al rettangolo di giuoco rappresenta una novità assoluta e costituirà un valore aggiunto durante tutta la stagione, permettendo di creare un’atmosfera particolarmente suggestiva e di far sentire ai giocatori l’incitamento delle frange più appassionate di sostenitori come mai in passato era accaduto.

Gli amaranto di mister Gustinetti vengono sconfitti di misura con un gol di Graziani e già in quella partita si cominciano a notare le caratteristiche che contraddistingueranno i biancorossi per tutto il resto del torneo. Con questa vittoria ha inizio una sensazionale sequenza di risultati utili che proiettano il Mantova in testa alla classifica in concomitanza col successo in casa del Vicenza colto alla 6° giornata.
Notari e compagni perdono la prima partita in occasione della trasferta di Pescara all’ultimo turno d’andata, dopo aver castigato al Martelli molte delle favorite per la vittoria finale come Atalanta, Torino e Catania.

Addirittura all’indomani della vittoria casalinga sul Brescia il vantaggio sulla seconda in classifica si dilata a ben 8 punti e tutti i critici ammettono concordi la schiacciante superiorità dei virgiliani. Ovviamente l’entusiasmo dell’ambiente è alle stelle e i tifosi sono protagonisti di veri e propri esodi (tra cui rimangono memorabili quelli di Bologna e di Verona), mentre ogni partita al Martelli è uno spettacolo di tifo e di sport, col presidente Lori osannato all’inizio e alla fine di ogni incontro.
L’inizio del girone di ritorno vede i biancorossi rallentare la loro marcia e uno dei momenti più significativi di questo periodo è legato al successo sul Bari, colto al Martelli su un campo completamente innevato. Il Mantova, che aveva conquistato la vetta della classifica battendo il Vicenza al Menti, perde il primato solitario a seguito della sconfitta patita a Cesena nella 26° giornata e viene raggiunto dall’Atalanta. Proprio i bergamaschi, imitati dal Torino e dal Catania, si prendono la rivincita delle batoste subite all’andata sconfiggendo la truppa di mister Di Carlo nei rispettivi match di ritorno.
Promossi direttamente in serie A proprio gli orobici e gli etnei, tra alti e bassi il Mantova conquista con un turno d’anticipo il 4° posto finale che dà diritto di incontrare nei play-off il Modena potendo contare sul vantaggio di risultato di campo. L’andata al Braglia termina 0-0 mentre il ritorno, grazie al gol di Gasparetto (a cui replica Bucchi) e a un rigore parato da Brivio, finisce 1-1 sicchè la finale vede il Mantova opposto al Torino, che al primo turno ha eliminato il Cesena.

I primi dei due incontri va in scena giovedì 8 giugno davanti a 15.000 spettatori in un’atmosfera da brividi. I virgiliani, rimasti in dieci per più di mezz’ora a causa dell’espulsione di Tarana, vanno sotto dopo solo sei minuti ma reagiscono con grande carattere, rimontano e si portano in vantaggio addirittura per 4-1 grazie alle reti di Cioffi, Caridi (doppietta) e Noselli, mentre nel finale i granata accorciano le distanze con Abbruscato.
Il ritorno si gioca l’11 giugno in un Delle Alpi gremito da oltre 60.000 spettatori e riserva una delle delusioni più atroci che i tifosi mantovani abbiano mai patito da quando esiste l’A.C.M.. I padroni di casa, che per conquistare la massima serie devono vincere con almeno due gol di scarto, vanno a segno nel primo tempo con Rosina su dubbio rigore e nella seconda frazione di gioco raddoppiano con Muzzi. L’incontro è condizionato dalla discutibile direzione di gara dell’arbitro Farina, che non punisce un pugno inferto da Doudou a Cioffi e non sanziona col secondo cartellino giallo i reiterati falli commessi da alcuni giocatori granata già ammoniti.
Si va dunque ai supplementari, che si aprono con la rete di Nicola a cui replica Poggi su rigore. Al Mantova occorre un gol per conquistare la serie A ma l’impresa non riesce e ai biancorossi, che restano in partita fino all’ultimo e scheggiano un palo con Gasparetto al 118°, non rimane che assistere impotenti al trionfo del Torino. La classifica di fine campionato, purtroppo è inesorabilmente a sfavore del Mantova e così sfuma il sogno di ritornare a partecipare al campionato di serie A.

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